Dal libro "Storie di cento anni di storia", dato alle stampe nel dicembre 2000 a cura del nostro concittadino Luciano Ducati - che ringraziamo per la gentile concessione - nella pagina relativa al 1935 rileviamo:

"Il Coro Parrocchiale negli Anni Trenta [1930, n.d.r.] viene rinforzato con l'immissione in organico di molti giovani cantori. La rinnovata formazione conosce così un buon momento di crescita che si traduce in una costante partecipazione alla vita associativa del paese. Secondo concordi testimonianze, la formazione vanta una tradizione che risale alla fine del 1800. Si ricordano don Dario Trentini, appassionato di musica, che compose un inno sacro dedicato agli "Angeli Custodi" in repertorio per molti anni, ed il maestro Giovanni Roner [1886-1914], musicista e chitarrista, che in seguito ad un grave infortunio sul lavoro, consapevole che la sua vita stava ormai per declinare, compose un "Miserere" con la preghiera che venisse cantato alla sua morte. Gli amici disposero che fosse onorato con un funerale solenne e con una corona in bronzo offerta dalla comunità intera."

E' rimasta una foto consunta dal tempo a testimoniare la trasferta dell'allora Coro Parrocchiale a Sanzeno in Valle di Non, per una festa organizzata in onore del cooperatore don Guido Branz. Eravamo, come detto, nel 1935.

Nella foto i componenti: [accosciati da sinistra] Primo Defant, Federico Nicoletti, Giulio Ferrari, Rino Postal, Rino Cappelletti, Nello Cappelletti, Vittorio Coser, Luigi Carlini; [in piedi da sinistra] Giuseppe Dalprà, Enrico Bertoldi, Umberto Defant. Tullio Tomio, Angelo Tomasi, Vittorio Roner, Iginio Fronza, Gioacchino Tamanini, Gino Gentili, Fausto Slomp, Giuseppe Moratelli, don Guido Branz, Carlo Pedrotti, Giulio Giovanetti, Tullio Zanella, Bruno Bianchini, Attilio Tamanini, Lino Pallaver."

"Cooperatore dal 1934 al 1936 - prosegue Luciano Ducati nel suo libro - organista e convinto sostenitore del Coro Parrocchiale, a don Guido si devono le prime sollecitazioni per effettuare un restauro dell'organo Angelo Agostini [1854].

Un piccolo salto fino al 1937, anno in cui, scrive sempre Luciano Ducati: "Nata da una scissione in seno al Coro Parrocchiale, si costituisce la "Società Corale Matarello" [proprio così, con una sola "t". L'amico Luciano ci ricorda in proposito che la doppia "t" di Mattarello venne imposta con un'ordinanza contenuta nel Decreto Legge n° 800 del 1923]. "Tra i promotori troviamo il medico condotto Paolo Ravelli, grande appassionato di musica, in particolare di quella corale."

Non sono state reperite tracce in merito alla fine di tale associazione, né sono stati ritrovati spartiti e/o testi di brani eseguiti dalla Corale. E' rimasto solo un timbro, ritrovato sopra un foglio, riportante appunto "Società Corale Matarello". Sembra - a dire del Ducati - che la scissione in seno al coro parrocchiale sia stata determinata da una lite per questione di… "offerte". Il coro parrocchiale, all'epoca, cantava anche in occasione dei funerali. I coristi che lavoravano a Trento, però, non potendo rientrare dal lavoro, non partecipavano alle esecuzioni ma ugualmente, nonostante ciò, ricevevano la loro quota di quanto offerto in denaro dai familiari del defunto. Vi furono quindi dei dissapori e chi invece era sempre presente decise, ad un certo punto, di… trasformare in liquido quanto ricevuto, fermandosi al bar dopo il funerale. La cosa degenerò a tal punto che, sembra, alcune mogli di cantori tornati a casa un po' brilli, si rivolsero al parroco. Successe l'irreparabile: lacerazione interna e costituzione della "Società Corale Matarello" a cura, come detto, del dott. Paolo Ravelli.

Passando al 1944 Luciano Ducati, nel corso della sua ricerca, ha trovato quest'altra curiosa notizia, che riportiamo integralmente:

"Alla fine della guerra, in prossimità di un rifugio antiaereo scavato nella roccia alle Regole, la famiglia di Gioacchino Bridi fece erigere da Severino Bridi un'edicola che conservava la statua di una Madonna opera di uno scultore rendenese e recava incisa la scritta "per grazia ricevuta". Il rifugio era stato realizzato da alcuni minatori di Sover [in provincia di Trento, n.d.r.], lavoranti presso i Bridi, che sapevano maneggiare la polvere da sparo ed avevano dato una mano a costruire un rifugio anche a Mattarello di Sopra, nei presso del "pont dei Mintoti. Davanti all'edicola, la seconda domenica di settembre, per tanti anni, il parroco ed il coro vennero a celebrare la Messa."

Nella pagina relativa al 1964, Luciano riporta la foto del Coro Parrocchiale, ritratto con l'allora parroco don Pierino Dal ponte, affiancato dal Maresciallo della locale Stazione Carabinieri, Fedele Togneri.

Nel 1965 si organizza a Mattarello un gruppo di coristi per eseguire la prima messa in italiano del Picchi. Sono ammesse al canto liturgico anche le voci femminili. Don Luigi Giongo, allora parroco di Aldeno, è il primo maestro. Preparato e diretto da don Gino Moratelli, il gruppo canta in occasione della prima messa di don Giorgio Garbari: viene eseguito, in italiano, "Tu sei sacerdote in eterno", composto dallo stesso don Gino. Per un breve periodo il coro è diretto anche dal maestro Rino Cappelletti.

Qui ci stiamo avvicinando a grandi passi all'inizio della nostra storia, la storia del Coro Torre Franca: nel 1967, infatti, sempre affidandoci alla cronaca di Luciano Ducati "fa il suo ingresso in Mattarello don Ettore Pederzolli, nativo di Stravino [TN], ordinato a Denno [TN] nel 1944, già viceparroco ad Avio [TN] e parroco a Brancafora e Calliano [TN]. Resterà a Mattarello fino al 1981 lasciando un ottimo ricordo per la sua disponibilità ed umanità. Don Ettore è il primo parroco decano di Mattarello".

Dal 1968 al 1969 il coro parrocchiale, guidato dal cappellano don Renato Scoz e ridotto alle sole voci femminili, anima le messe festive. Rientrano poi alcuni elementi maschili ed il coro è diretto da un giovane frate, padre Renato.
Nel 1970 il cappellano don Saverio Ferrari trova in padre Camillo Dallafior, giovane fraticello presso il seminario dei Frati Cappuccini alle Regole di Mattarello, un nuovo maestro, sotto la cui guida nasce il Coro "Torre Franca", che si iscrive alla Federazione Cori del Trentino [è il primo gruppo misto a presentare in pubblico un programma di canti folcloristici e della montagna], si da' uno Statuto ed elegge suo primo presidente il parroco e decano don Ettore Pederzolli.
Abbiamo voluto fare questa piccola premessa, grazie all'aiuto di Luciano Ducati, per significare come, a Mattarello, vi sia sempre stata una grande tradizione corale, pur con i limiti dettati dalla frammentaria documentazione storica reperita, dalle guerre, dalle scissioni e quant'altro.

 

Cogliamo l'occasione per invitare chiunque fosse in possesso di materiale relativo alle varie compagini corali a suo tempo presenti in Mattarello, a mettersi in contatto con noi, presso la sede all'Oratorio.

Il materiale sarà inserito in questa pagina. Vi ringraziamo fin d'ora per l'eventuale e preziosissima collaborazione.